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Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Il caso di Asia Argento mi ha colta di sorpresa e ancora oggi suscita in me mille domande. Quando ha attaccato Wenstein per “molestie sessuali” ed è diventata una delle paladine del movimento “Me Too” ha ricevuto più critiche che solidarietà. In tanti hanno pensato che le sue accuse fossero opinabili (visti i rapporti che ci furono tra i due in seguito) e che avesse sfruttato la situazione per farsi pubblicità. Adesso che da vittima sembra passata al ruolo di carnefice viene messa alla gogna. Tra i pochi che l’hanno difesa c’era Marco Travaglio. Io non intendo prendere posizione. Non lo posso fare in quanto giornalista perché – molti se lo dimenticano – avremmo anche un codice deontologico da rispettare e non intendo farlo come privata cittadina perché la vita mi ha insegnato che per giudicare bisognerebbe conoscere tutti i dettagli di una vicenda, anche quelli intimi e psicologici. Certo è che se lei è stata accusata di “volersi fare pubblicità” bisognerebbe farsi venire lo stesso dubbio con questo Bennet che sino a ieri era un perfetto sconosciuto e adesso è sulla bocca di tutti. Asia è un personaggio controverso che da sempre ha diviso il pubblico tra sostenitori e detrattori. Non fa nulla per rendersi simpatica, dice le cose a muso duro, senza preoccuparsi delle conseguenze e questo non l’aiuta. Però mi piacerebbe sapere quanti di quelli che ora le si scagliano contro possono dire di essere arrivati vergini alla maggiore età o di non avere avuto rapporti con minorenni. Ok, c’è una legge che andrebbe rispettata, ma in Italia se non sbaglio ce ne è anche un altra che parla di presunzione di innocenza sino a condanna definitiva. Che dite aspettiamo a lapidarla?

A presto!
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