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Quando sei incinta ti dicono tutti che il primo anno è il più difficile e tu ci credi al punto che dopo i primi mesi pensi: “dai tutto sommato non è stato poi così massacrante”. E invece il peggio deve ancora venire… Io ho avuto la fortuna di avere un bimbo che la notte dormiva (forse perché lo stramazzavo con un mega biberon prima della nanna) anche se per lui – e quindi per me – la giornata iniziava alle 5.30 del mattino. Ma, a parte le levatacce, il primo anno è scivolato liscio come l’olio. E quando una si illude di essere uscita vincente dalla grande prova scopre l’esistenza dei “terribile two”. In sostanza il bambino capisce di essere “altro” da te e cerca di affermare la sua indipendenza. Come? Con i no e i pianti e i capricci e le sceneggiate in mezzo alla strada! Situazione tanto penosa per una madre quanto snervante. Trovi il modo di distrarlo da un capriccio e dopo un secondo passa ad un altro. E poi ti illudi che tutto questo piangere lo stanchi un po’ e invece l’energia non lo abbandona mai! Che fare allora? La tentazione di infilargli il ciuccio in bocca è forte (con quel tappo smette in un secondo), ma bisogna resistere un po’ come quando si è a dieta e ti costringono tenendoti gli occhi aperti con delle pinze, tipo Alex di Arancia Meccanica, a vedere tutte le puntate de “Il boss delle torte”. E quindi non resta che cercare di sopportare, di estraniarsi e di tenere sempre a mente il saggio consiglio che mi diede una mia amica a pochi giorni dal parto. “Quando ci saranno situazioni difficili, quando ti farà disperare e ti sentirai crollare ricordati sempre che non sarà sempre così! I bimbi attraversano mille fasi che in genere passano velocemente”. Grazie Lety come una mantra da un paio di mesi mi ripeto: non sarà sempre così”. Il dubbio resta … quanto velocemente?!?

 

 

A presto!
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