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Carmen Russo… una mamma esplosiva

Conobbi Carmen Russo quando lavoravamo a Buona Domenica e anni dopo la intervistai  – ormai mamma – perché doveva partecipare ad un evento. «Siamo sicuri che vogliano proprio me al Festival dell’Eccellenza Femminile? Non so neanche di che cosa dovrei parlare!». Falsa modestia? Ingenuità? No, la bella soubrette genovese davvero non capiva che cosa avesse lei di “eccellente” quando a ben vedere ha primeggiato sia in termini di bellezza, sia come professionista che è riuscita a restare a galla in un ambiente spietato e “a tempo determinato” come quello della televisione. Non era per questi motivi, però, che era stata invitata al Festival all’incontro “MADRI MATRIGNE. LA VIRTÙ DELL’AMOR MATERNO” «Quindi è per la mia recente maternità? Non vorranno mica attaccarmi?». In effetti quando cinque anni fa aveva dichiarato, al culmine della felicità, di essere finalmente incinta, dopo un percorso difficile e faticoso di fecondazione assistita erano stati in molti ad attaccarla, ancorati al preconcetto che non sia opportuno fare figli dopo una certa età.

Come ha reagito alle polemiche? «Le critiche fanno sempre male, ma uno deve andare avanti e proseguire verso l’obiettivo che si è prefissato. Io rispetto la vita degli altri e vorrei che mi fosse riservato lo stesso trattamento.»

C’è stato un momento in cui ha temuto di non riuscire a realizzare il suo sogno? «Quando verso i quarantadue anni ho saputo che non avrei potuto avere figli in modo naturale, a causa delle tube chiuse, ho subito reagito e ho deciso di affrontare il difficile percorso della fecondazione assistita. Non è stato facile, ma io non sono certo una persona che si lascia andare al panico e alla depressione. Certo ci sono stati momenti in cui ho temuto che fosse tutto inutile, ma ho continuato aiutata dal mio carattere. Sono molto forte, coerente e razionale e soprattutto – come dicevo prima – sono convinta che sia fondamentale non perdere di vista l’obiettivo.»

In effetti all’ Isola ei Famosi il suo carattere è venuto fuori! «Esatto, anche quelle erano prove di forza e di carattere. Soltanto sapendo che cosa si voglia ottenere si può andare avanti tanti giorni da soli, in condizioni disagiate.»

Quali sono i pro e i contro di una maternità in età, diciamo, adulta? «Di sicuro si è molto più consapevoli. Vedo mia figlia Maria e mi rendo conto che è un esserino che dipende in tutto e per tutto da me ed Enzo. I bambini hanno bisogno di attenzione e dolcezza. La maturità e le difficoltà superate per avere questa figlia ci permettono di apprezzare sino in fondo il dono ricevuto. Poi bisogna dire che noi abbiamo fatto la nostra carriera, abbiamo vissuto tante esperienze, per cui non corriamo il rischio di vivere l’arrivo di un figlio come una limitazione, cosa che potrebbe succedere a dei giovani. Di sicuro, però, la nostra posizione è svantaggiata perché abbiamo meno energia e forza.»

Pensa che la maternità rappresenti la realizzazione di una donna? «Per me potrebbe anche essere così, ma non mi piace pensarlo in modo generale, non sarebbe rispettoso verso chi non può avere figli, e magari vive questa situazione con una sorta di senso di colpa, o chi sceglie di non averne. Di sicuro essere mamma ti completa, ma non bisogna dimenticarsi che è fondamentale avere un forte senso materno altrimenti il discorso cambia radicalmente. »

E’ difficile essere genitore? «Per ora no, Maria è una meraviglia. Per esempio adesso si sta addormentando e fa i gridolini, ma non piange mai.»

Perché dovrebbe piangere con una mamma così? «Dice? In effetti spero di essere una buona mamma, ma non credo che lei se ne renda ancora conto.»

 Adesso che c’è la bambina finirete per trascurare tutti i vostri cani? «Mai, non ci penso nemmeno. Certo bisogna stare attenti perché con una bambina in casa può essere pericoloso … ma per loro! (ride, ndr.) Nel senso che Maria non si accorge della sua forza, è un po’ violentina.» »Però Energy, il nostro cane storico, è diventato la sua guardia del corpo.  Abbiamo dovuto educarlo a questa nuova presenza. Per cui all’inizio gli facevamo sentire l’odore di pannolini e degli indumenti per abituarlo.»

Siete quel tipo di genitori che ha già fatto progetti per la figlia? «No, farà quello che vorrà nella vita. Il nostro compito è quello di darle i mezzi per capire e per fare le scelte giuste. Dovrà imparare a conoscere se stessa e il mondo che la circonda e noi dobbiamo aiutarla in questo, darle l’impronta, insomma, poi sarà lei a prendere le decisioni.»

Se dovesse vederla in foto osé? «Fossero quelli i problemi della vita, io temo la droga, le brutte compagnie … poi ai miei tempi era un passaggio obbligato per farsi notare. Sinceramente spero che la condizione della donna quando sarà il suo momento sia diversa …»

 

 

 

 

 

 

 

A presto!
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