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Trucchi da viaggio… a Sharm el-Sheikh

Sono finita a Sharm el-Sheikh per caso ed era uno di quei posti in cui mai avrei pensato di mettere piede… Almeno ci fossi andata d’inverno per spezzare il clima rigido e ritemprarmi al caldo e al mare! E invece nulla, ci sono persino andata d’estate, ad agosto… Un totale non senso per me – ma si si sa -per amicizia si fa questo e altro! Dopo avere lavorato per anni, da ragazzina, nei villaggi turistici come animatrice avevo giurato che non ci sarei mai finita da cliente, ma crescendo si impara che è proprio quello che crediamo che non faremo mai il nostro destino. Insomma, senza girarci intorno e cercare scusa, sono andata in vacanza a Sharm, ma a mia difesa posso dire che nel villaggio ci siamo state poco o niente. Avevo sentito di amici che erano andati con cifre irrisorie e ancora una volta ho toccato con mano che se spendi poco hai poco, se spendi tanto avrai tanto. Noi – ovviamente – abbiamo speso tanto. Per un po’ di anni (per i fatti noti) era diventata una meta sconsigliata, ma ultimamente è tornata in auge.

Che tipo di vacanza è?

Dipende da chi ci va! Ho visto donne passare interi pomeriggi a Nama Bay, il primo nucleo turistico di Sharm el Sheik, contrattando nei negozietti e nei bazar con i venditori locali il prezzo di borse e oggetti rigorosamente… Come si dice adesso? Ah già “repliche” delle grandi marche, espressione molto più fine di “roba tarocca” che però rende meglio l’idea. Gli egiziani ci sanno fare: ti offrono il tè alla menta, ti fanno due complimenti, due chiacchiere e poi cercano di rifilarti della roba di bassissima qualità. Devo dire, però, che lì comprai una “borsa Prada” meravigliosa che è durata parecchi anni e che rimpiango ancora adesso.

Che fare?

A parte il mare che ovviamente è meraviglioso e ha una delle barriere coralline più suggestive del mondo e quindi lo snorkeling a cui non si può proprio dire di no, e l’immancabile quad e i giri sul cammello (che poi sono dromedari perché hanno una sola gobba) i vari tour operator propongono tantissime gite tra cui ovviamente Il Cairo e l’alba sul Sinai che consiglio vivamente. Poi – diciamolo – l’alba è come tutte le altre, ma guadagnarsela così è elettrizzante. Il percorso non è poi così impegnativo salvo gli ultimi 700 scalini ricavati dalla pietra quindi di taglio irregolare e di altezze differenti, che ti impediscono di prendere un’andatura regolare.

Usi e Costumi

E’ buona norma, nei luoghi pubblici, indossare vesti o pantaloni lunghi e camicie che coprano le braccia.

Nelle moschee è obbligatorio, per le donne, indossare una sorta di mantello per coprirsi e, per tutti, entrare scalzi.

Quando ci si siede per terra bisogna stare attenti a non mostrare la pianta del piede a chi ci sta davanti, perché considerata una grave offesa.

Si consiglia di sedersi a gambe incrociate, o sui talloni (segno di grande rispetto per i beduini).

In Egitto è illegale fotografare edifici governativi, basi militari, posti di controllo di frontiera, ponti, canali, soldati e polizia. Quando si scattano fotografie è meglio evitare di riprendere le persone, perché l’Islam proibisce la riproduzione di esseri umani, quindi al massimo chiedete il permesso. Non è educato consumare bevande alcoliche per strada, perché il Corano lo proibisce. Soprattutto durante il Ramadan, è cattiva educazione consumare bibite, cibi e fumare sigarette in pubblico durante il giorno.

Dateci un occhio…

Non toccate i pesci, alcune varietà sono velenose. Non calpestate o rompete il corallo, appena lo toccate muore ed evitate di portarvi a casa ricordi del mare, vi potrebbero fare la multa. Attenzione a non disturbare troppo i cammelli, potrebbero mordere. Sulla terraferma attenzione alle automobili che sfrecciano a tutta velocità e, la maggior parte delle volte, viaggiano a fari spenti nella notte. Il deserto non è il posto più ospitale del mondo, bisogna fate attenzione a serpenti e scorpioni.

A presto!
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