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Savona città dei Papi

Siccome è un periodo che mi ritrovo spesso a Savona e tutto ciò potrebbe avere un significato karmico, ho deciso di scoprire qualcosa di pìù su questa città della Liguria

Savona e i suoi Papi

Savona viene spesso definita come “città delle torri”, infatti in quest’ area non particolarmente estesa se ne ergono parecchie: la cosiddetta “Torretta” o Torre Leon Pancaldo, le torri Corsi e Riario (o  Guarnieri) e quella del Brandale. Savona, però, si può definire,anche, “Città dei Papi” grazie all’eredità artistica lasciata da due grandi pontefici mecenati del Rinascimento:  Sisto IV e Giulio II entrambi provenienti dalla famiglia savonese dei Della Rovere, che permise alla città di divenire centro di un crocevia di fervori intellettuali. Infatti Sisto IV (1414-1484), Francesco Della Rovere, nacque a Celle Ligure e successivamente entrò nell’Ordine dei francescani minori, la laurea in teologia la conseguì a Padova. Divenuto cardinale dell’Ordine nel 1464, ottenne tre anni dopo la dignità cardinalizia dal pontefice Paolo II, cui succedette come Papa con il nome di Sisto IV. Giulio II (1443-1513) invece nasce come Giuliano Della Rovere ad Albisola Superiore e studiò con i francescani di Perugia. Nipote di Papa Sisto ricevette dallo zio l’importante vescovado di Avignone, oltre ad altre sedi e, nel 1471, ottenne anche il cappello cardinalizio. Venne eletto Papa nel 1503 dopo un brevissimo pontificato di Paolo III. Dalla propensione verso l’ arte, propria dei due papi, ne guadagnò Savona dove giunsero pittori, maestranze ed architetti che lavorarono al riassetto urbano della zona del centro storico come si presenta ai giorni nostri. Uno dei più importanti e innovativi edifici rinascimentali della Liguria, Palazzo Della Rovere o Palazzo Santa Chiara, disegnato dal Sangallo nel 1495, fu commissionato proprio da Giuliano Della Rovere. La committenza roveresca conduce anche alla Cattedrale di N.S. Assunta eretta dal 1589 al 1605, per sostituire l’antica chiesa demolita in seguito alla costruzione, sul promontorio del Priamàr, di una fortezza genovese. La “nuova” Cattedrale sorse sul luogo occupato, in precedenza, dalla Chiesa conventuale di San Francesco (XIII secolo) abbattuta per consentire la costruzione del Duomo. Nel corso dei secoli il monumento fu impreziosito di opere d’arte e decorazioni per concludersi con la realizzazione della facciata marmorea (1887) progettata dall’architetto perugino Guglielmo Calderini. All’interno si possono ammirare lo splendido fonte battesimale scavato in un capitello bizantino (VI secolo) il crocifisso marmoreo (XV secolo), il coro (1520-1521) in legno intarsiato ed intagliato, realizzato da Anselmo De Fornari ed Elia De Racchi, commissionato dall’allora Cardinale Giuliano Della Rovere e  l’acquasantiera rinascimentale, dono di Giulio II alla precedente chiesa francescana.

La Capella Sistina di Savona

All’interno del chiostro adiacente al Duomo, troviamo il “gioiello” roveresco, costituito dalla piccola Cappella Sistina voluta da Papa Sisto IV per ospitare il mausoleo dei genitori Leonardo Della Rovere e Luchina Monteleoni, entrambi di Savona. Costruita tra il 1481 ed il 1483, dopo i danni della guerra, nel 1762 Francesco Maria Della Rovere, doge di Genova, la adeguò ai gusti dell´epoca decorandola con splendidi stucchi sulle tonalità del verde, del giallo e dell´ocra, in perfetto stile rococò. Si tratta di un semplice vano a pianta rettangolare sul cui lato minore si innesta un’abside quadrata sormontata da una calotta cimata da un cupolino. L’edificio quattrocentesco riutilizza le mura perimetrali di un ambiente preesistente, forse la Sala Capitolare del Convento di S. Francesco Vecchio. Le decorazioni architettoniche si devono ai fratelli Giovanni e Michele D’Aria, attualmente coperte dagli stucchi barocchi, frutto delle ristrutturazioni settecentesche. La Cappella Sistina testimonia il felice sviluppo artistico rinascimentale della stagione roveresca a Savona, frutto dell’umanesimo colto e devoto del Papa. La ristrutturazione, compiuta dal 1761 al 1764, comportò anche lo spostamento del monumento funebre inserito a metà della parete sinistra e la collocazione dell’altare nel vano presbiteriale. Si procedette inoltre all’apertura di nuove finestre, al tamponamento del rosone e di altre strutture quattrocentesche e alla costruzione sotto il tetto originario di una più bassa volta a canniccio. La sfarzosa decorazione plastica policroma di gusto rococò si deve agli stuccatori lombardi fratelli Porta, mentre l’affresco della volta raffigurante Adamo ed Eva e l’Immacolata è opera di Paolo Gerolamo Brusco. Nell’abside si trova attualmente il polittico con l’Adorazione dei Magi.

Nei pressi della cattedrale si trova il Palazzo del Monte di Pietà fondato ancora da Sisto IV. Tra le testimonianze pittoriche della magnificenza roveresca non si può non citare il Polittico Della Rovere realizzato da Vincenzo Foppa e Ludovico Brea nel 1490 su commissione di Giulio II, collocato nell’Oratorio di N.S. di Castello. A Savona è legata, in epoca più recente, la nota vicenda di un altro Papa, Pio VII che, dal 1809 al 1812 e ancora dal febbraio al marzo del 1814 fatto prigioniero da Napoleone, ebbe residenza prima a Palazzo Santa Chiara e poi negli appartamenti del Palazzo Vescovile. Durante la sua prigionia Pio VII si recò tre volte al Santuario di N.S. di Misericordia, sulle alture della città, per ringraziare la Madonna di avergli risparmiato la vita. Il 10 maggio 1815 il Pontefice donò alla statua della Madonna una preziosa corona custodita nel Museo del Santuario.

A presto!
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