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Elisabetta Trenta il Ministro “riservista”

Del nuovo Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si scopre – leggendo i titoli dei giornali – che è Capitano della Riserva Selezionata.

Ottimo! Ma voi sapete di che cosa si tratta? Io sì perché sono un Tenente.

Nel 2013 l’Esercito Italiano ha realizzato il consueto calendario intitolandolo “Il cuore delle missioni” ed era dedicato ai trent’anni di impegno della Forza Armata nei teatri operativi. Gli scatti erano di Mauro Galligani che raccontava il tema delle missioni internazionali attraverso l’esperienza professionale ed emozionale degli uomini e delle donne dell’Esercito impiegati all’estero – che attualmente sono quasi 5000 e prestano servizio prevalentemente in Afghanistan – Ci sono inoltre altri 4600 militari che sono quotidianamente impiegati su tutto il territorio nazionale per l’operazione “strade sicure”. La televisione e internet ci hanno abituati a vedere immagini e riprese dei nostri militari all’estero al punto da sembrarci figure oramai vicine a noi, mentre – tutto sommato – l’Esercito, soprattutto dopo l’abolizione del servizio di leva, appare sempre più come un mondo a noi lontano e senza grandi punti di contatto con la nostra realtà e quotidianità. Pochi sanno, invece, che da alcuni anni è possibile per tutta una serie di professionisti fare parte dell’Esercito Italiano. Infatti è stata costituita la “Riserva Selezionata”: un bacino di personale, esclusivamente per la categoria degli Ufficiali, per uomini e donne in possesso di particolari professionalità di interesse per la Forza Armata e da utilizzarsi come Forze di completamento. L’iter è abbastanza lungo, ma l’esperienza vale sicuramente l’attesa. Bisogna presentare domanda alla Stato Maggiore dell’Esercito che, in primis, valuterà i curricula dei candidati. Seguono selezioni mediche, fisiche, psicologiche ed attitudinali. Le persone selezionate dovranno successivamente frequentare un corso di 5 settimane alla Scuola di Applicazione di Torino e poi potranno giurare fedeltà alla Patria e alla bandiera diventando a tutti gli effetti Ufficiali dell’Esercito Italiano. Il personale appartenente alla Riserva Selezionata potrà essere impiegato in qualità di “specialista funzionale” per un periodo variabile in funzione alle esigenze e comunque non superiore ai 180 giorni all’anno. Questa realtà, sorta sulla base del modello americano, è nata per soddisfare le esigenze di professionisti in settori tecnici in caso di mancata copertura da parte degli Ufficiali in servizio permanente. Sul sito dell’Esercito è possibile prendere visione delle professionalità di cui necessitano, ma le categorie più “gettonate” sono quelle dei medici, degli architetti, degli ingegneri, degli psicologi e dei giornalisti. L’impegno è considerevole e merita attenzione e serietà, non si deve dimenticare che qualora si venisse scelti e utilizzati bisogna vestire il duplice ruolo di professionista, nel caso del medico – per esempio – di un abile chirurgo pronto ad intervenire d’urgenza, magari in condizioni precarie o sul campo di battaglia, ma anche dell’Ufficiale che deve seguire e rispettare le regole dell’Esercito. A tutti gli effetti per il periodo che si verrà utilizzati sarà un lavoro, quindi retribuito, all’interno delle Forze Armate. L’utilizzo dei “riservisti”, come li chiamano in gergo, è prevalentemente nei teatri operativi anche se spesso l’Esercito si avvale di loro anche in territorio nazionale, con richiami che vanno, il più delle volte, dai 20 giorni ai tre mesi.

Della mia esperienza personale, indimenticabile, vi racconterò a breve… Se vorrete!

 

A presto!
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